Tra qualche giorno, il 31 ottobre alla vigilia del giorno dei Santi, qualcuno (sempre troppi, aggiungiamo) festeggerà la "zucca vuota", o meglio: ci sarà la festa delle zucche vuote.
Non per niente in italiano "zuccone" ha un significato ben preciso (qui), certamente - a dir poco - disdicevole.
Cosa pensiamo di Halloween nel Bel Paese?
Cosa pensiamo di Halloween nel Bel Paese?
La pensiamo esattamente come il prof. Cacciari che sul Corriere della Sera del 31 ottobre di quattro anni fa' si espresse in questi termini.
«Festeggiare Halloween a Venezia? Non se ne parla proprio. Roba da Disneyland. O da Peschiera del Garda, lì dove c’è Gardaland. Noi abbiamo il Carnevale più bello, intelligente ed elegante del mondo. Perché mai dovremmo concedere spazio a qualcosa che non c’entra niente, dico niente, con le tradizioni italiane?».
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Perché no a Halloween, professor Cacciari?
«Semplicemente perché non possiede alcun collegamento con la cultura italiana, con le vere feste delle nostre radici. Certo, mi sembra che la potenza mediatica americana riesca a imporre benissimo nel resto del mondo anche un appuntamento come Halloween. Viene da dire: è la globalizzazione, amico mio. Ma noi possiamo ribattere: l’Italia è la patria di una meravigliosa tradizione come il Carnevale. Venezia dal ’400 vanta il più straordinario appuntamento carnevalesco dell’intera Europa, imitato con fatica in tutto il mondo. E quindi possiamo permetterci il lusso di dire no a Halloween, nella nostra città non si festeggia, grazie mille...».
«Semplicemente perché non possiede alcun collegamento con la cultura italiana, con le vere feste delle nostre radici. Certo, mi sembra che la potenza mediatica americana riesca a imporre benissimo nel resto del mondo anche un appuntamento come Halloween. Viene da dire: è la globalizzazione, amico mio. Ma noi possiamo ribattere: l’Italia è la patria di una meravigliosa tradizione come il Carnevale. Venezia dal ’400 vanta il più straordinario appuntamento carnevalesco dell’intera Europa, imitato con fatica in tutto il mondo. E quindi possiamo permetterci il lusso di dire no a Halloween, nella nostra città non si festeggia, grazie mille...».
Il filosofo sindaco di Venezia se la prende anche con altre festività da calendario: «Halloween alla fine è una delle tante feste finte, fintissime, inventate a puri scopi commerciali. Basta guardare le vetrine piene di oggetti tutti uguali per Halloween. Mi viene in mente la festa della mamma, del papà, dei nonni, e chi più ne ha più ne metta. Roba che fino a qualche decennio fa non esisteva ed è stata imposta artificialmente solo per far soldi.
Cosa non le piace, a parte l’aspetto commerciale, della festa delle Streghe?
«L’aspetto tenebroso, demoniaco, mortuario, quasi di decomposizione... Qui c’è il teschio, non il puer aeternus, allegro e sorridente, che è il simbolo del Carnevale». Cacciari ammette che se comincia a parlare di Carnevale non la smette più: «La festa affonda le sue radici addirittura in un’era pre-romana. Il suo significato è legato al cambio dell’anno, alla tras-gressione nel senso più puro del termine, cioè del procedere verso il nuovo.... Lì è tutta la sua bellezza.».
Ed allora perchè non riscoprire le nostre tradizioni, ciò che abbiamo visto fare dai nostri vecchi: valori, gesti, ricette, consuetudini, etc.
Ci impegnamo già fin d'ora a farlo per l'anno prossimo.
Non dimentichiamo che una comunità che crede di poter fare a meno delle proprie tradizioni è uguale ad un essere umano che pretende di vivere senza la memoria.
E comunque poichè anche in noi è ben attivo il mitico "puer aeternus" evocato dal prof. Cacciari, ecco un simpatico fumetto in difesa della zucca...non della cosiddetta festa, neh!
«L’aspetto tenebroso, demoniaco, mortuario, quasi di decomposizione... Qui c’è il teschio, non il puer aeternus, allegro e sorridente, che è il simbolo del Carnevale». Cacciari ammette che se comincia a parlare di Carnevale non la smette più: «La festa affonda le sue radici addirittura in un’era pre-romana. Il suo significato è legato al cambio dell’anno, alla tras-gressione nel senso più puro del termine, cioè del procedere verso il nuovo.... Lì è tutta la sua bellezza.».
Ed allora perchè non riscoprire le nostre tradizioni, ciò che abbiamo visto fare dai nostri vecchi: valori, gesti, ricette, consuetudini, etc.
Ci impegnamo già fin d'ora a farlo per l'anno prossimo.
Non dimentichiamo che una comunità che crede di poter fare a meno delle proprie tradizioni è uguale ad un essere umano che pretende di vivere senza la memoria.
E comunque poichè anche in noi è ben attivo il mitico "puer aeternus" evocato dal prof. Cacciari, ecco un simpatico fumetto in difesa della zucca...non della cosiddetta festa, neh!










