giovedì 26 aprile 2012

Principi antichi per una missione rinnovata.

Questo l'intervento del Presidente della FIMIV, Placido Putzolu, alla "Giornata Nazionale della Mutualità".

La giornata annuale dedicata alla mutualità assume diversi significati e intende cogliere piu obiettivi. Intanto, desidero precisare che al di la del significato concettuale del termine “mutualità”, che ricorre legittimamente in diverse espressioni del variegato mondo del terzo settore non profit, nel nostro caso ci riferiamo principalmente all’aspetto soggettivo del termine, alla forma societaria che riguarda, appunto, le Società di Mutuo Soccorso. Mi preme poi ricordare che questa nuova, importante iniziativa e stata voluta dal Consiglio generale della FIMIV ed e stata organizzata dalla Federazione assieme alle fondazioni culturali del nostro Movimento: la Fondazione Centro per lo studio e la documentazione delle Società di Mutuo Soccorso di Torino e la Fondazione Cesare Pozzo per la Mutualità, qui di casa, che ringraziamo per l’ospitalità in questo importante salone storico. Abbiamo corrisposto volentieri al desiderio, diffuso nel nostro movimento, di rendere stabile l’appuntamento celebrativo introdotto il 4 marzo 2011 a Torino, nell’ambito delle celebrazioni mutualistiche per il 150° anniversario dell’Unita d’Italia. Non a caso, l’appuntamento clou delle nostre iniziative tenute nel corso del 2011 si e tenuto proprio il 4 marzo: come ormai tutti sappiamo, il 4 marzo 1848 fu promulgato lo Statuto Albertino, la Carta fondamentale della nuova Italia unita che ha permesso la nascita delle Società di Mutuo Soccorso. Ma al di la del significato storico e rievocativo, questo appuntamento, che vogliamo reiterare ogni anno, con eventi territoriali e nazionali a cavallo, appunto, del 4 marzo, intende cogliere anche altri obiettivi, tra cui, principalmente, quello di concorrere a rafforzare la nostra immagine e la conoscenza della nostra realtà nell’opinione pubblica: possibilmente con elementi di innovazione e di maggiore capacita di persuasione sulla utilità sociale del nostro impegno. Le Società di Mutuo Soccorso oggi Ricordo brevemente che la nostra realtà, presente e diffusa in tutto il territorio nazionale, svolge attività solidali verso i propri soci nelle diverse modalità sviluppate nel corso della sua lunga vita. Quelle previste dall’art. 1 della legge 3818, quindi in ambito previdenziale, socio-assistenziale e sociosanitario e, come consentito dall’art. 2 della nostra legge di riferimento, in campo educativo e culturale. E ciò, nelle forme più idonee e coerenti con le istanze territoriali, in quanto le Società di Mutuo Soccorso sono realtà che si distinguono per il forte attaccamento al territorio e testimoniano con l’attivita quotidiana un contributo alla comunità e alla convivenza civile, e rappresentano un patrimonio valoriale fondato sulla partecipazione, il protagonismo individuale, il controllo diretto e responsabile, la stabilita del patto associativo tra le generazioni. Come sappiamo, molte Società hanno diluito nel tempo la connotazione operativa collegata alla malattia, concentrando gli sforzi prevalentemente verso attività culturali, di aggregazione e di ascolto. Numerose altre, pero, manifestano la loro azione di sostegno verso i soci, organizzando la raccolta dei contributi individuali volontari e il conferimento di sussidi in funzione del bisogno di ciascuno nell’ambito socio-assistenziale. In particolare, le Società di Mutuo Soccorso e le mutue sanitarie riunite nella FIMIV hanno rafforzato e innovato la loro presenza, sulla base di valori e i principi di riferimento immutati nel tempo:
• assenza assoluta di fini lucrativi;
• non discriminazione delle persone assistite;
• principio della porta aperta: tutti possono aderire ad una mutua a prescindere dalle condizioni di salute;
• rinuncia al recesso: le Società di Mutuo Soccorso non possono mandare via nessuno dei propri soci anche se anziani o malati;
• partecipazione democratica alla amministrazione della società.
Con la crisi dello stato sociale, la mutualità volontaria e ora investita di nuovi ruoli e nuove sfide. La ridefinizione delle politiche di welfare e il rilancio delle forme sociosanitarie integrative impegnano le Società di Mutuo Soccorso nell’autogestione dei servizi integrati dell’assistenza sociale e sanitaria. Anche in relazione allo sviluppo dei fondi sanitari integrativi, occorre far comprendere all’opinione pubblica la grande differenza fra Società di Mutuo Soccorso e assicurazioni, fra socio e assicurato, fra integrazione della sanità pubblica e privatizzazione della stessa. Quindi, la mutualità volontaria continua a svolgere una funzione riconosciuta in campo sociale, assistenziale e culturale. Ma, come richiamato nell’invito, “il mutuo soccorso ha bisogno di essere meglio conosciuto, perche il suo messaggio di previdenza e di solidarietà risalente al XIX secolo e ancora fondamentale per il XXI secolo”. E questa Giornata nazionale della mutualità intende appunto “valorizzare ulteriormente l’attualità propositiva del mutuo soccorso, per sostenere le politiche sociali, attraverso un grande patto di sussidiarietà. Un patto cruciale per il miglioramento delle condizioni economiche e sociali della collettività, nell’ambito di un completo e moderno sistema di sicurezza sociale”. Un nuovo patto di solidarietà Ecco, allora, l’altro importante significato di questa iniziativa: una occasione per rafforzare la nostra proposta di solidarietà, di inclusione sociale, di partecipazione collettiva, di integrazione socio-assistenziale e socio-sanitaria. La mutualità e ancora oggi un valido strumento di risposta ai nuovi bisogni sociali e contribuisce a definire una possibile terza via tra intervento pubblico ed iniziativa privata a scopo di lucro. A tale riguardo, la mutualità collegata alla FIMIV si e fatta espressione di una progettualità assistenziale attraverso la quale intende marcare la propria distintività. Richiamando la collaborazione fattiva tra Società di Mutuo Soccorso più e meno strutturate ed il coinvolgimento di soggetti erogatori di servizi in convenzione, dal volontariato alla cooperazione sociale alla cooperazione dei medici e altri ancora, la Federazione sostiene la costruzione sul territorio di un sistema mutualistico a filiera, che favorisca il passaggio dal welfare dello stato ad un welfare della comunità, da un sistema di utenza passiva ad un sistema partecipato dalla società attiva, cosi come indicano le politiche sociali e sanitarie degli ultimi anni e come impongono i vincoli finanziari alla spesa sanitaria pubblica. La nostra proposta e quella di incanalare la spesa privata, peraltro rilevante, dispersa ed individualizzata, in forme mutualistiche trasparenti, partecipate e democratiche nei loro assetti, e ciò sia per i fondi chiusi di derivazione negoziale, sia per i fondi territoriali aperti. Tutte le Società di Mutuo Soccorso, sia quelle storiche a dimensione locale, sia le mutue sanitarie a dimensione allargata, possono collaborare per sussidiare risposte integrate ai differenti stati e condizioni di bisogno dei soci, in una scala crescente di impegno, di specializzazione e di costi. Dunque, un rinnovato ruolo della mutualità integrativa volontaria e l’obiettivo che le Società di Mutuo Soccorso devono perseguire, da un lato, potenziando i loro tratti originari legati ai principi di mutualità e reciprocità e, dall’altro, contestualizzando il proprio agire a partire dai bisogni espressi dei soci. Tutto ciò assumendo e valorizzando la prospettiva dell’economia civile – di cui le Società di Mutuo Soccorso fanno parte a pieno titolo, e privilegiando il movimento cooperativo, che per la mutualità volontaria espressa dalla FIMIV rappresenta il terreno privilegiato di relazioni e di progettualità intersettoriale, non solo per la matrice comune e il senso di appartenenza, ma per le affinità di intervento nel sociale e la naturale convergenza di politiche e di strategie”. LEGACOOP ha lanciato recentemente una proposta di filiera del buon vivere che punta alla costruzione di reti assistenziali di prossimità a modulazione variabile in funzione della complessità del bisogno, il cui onere economico possa essere compensato per mezzo di strumenti a contribuzione mutualistica, integrativi alla copertura pubblica. E un processo complesso nel quale la componente relazionale tra i soggetti coinvolti costituisce la principale variabile. E una sfida che le Società di Mutuo Soccorso che operano nella gestione di piani di copertura sanitaria e sociosanitaria si sono impegnate a raccogliere, aderendo appieno alle opportunità che le piu recenti normative in materia di sanità integrativa hanno suggerito. Non possiamo non evidenziare, in questo difficile periodo della vita economica e sociale del nostro paese e per l’Europa, come il diritto alla salute sia minacciato dalla crisi del welfare e dall'affermarsi di linee politiche secondo le quali il principio di universalità dovrebbe essere limitato e contraddetto da criteri di selettività, dettati da esigenze di riduzione dei costi. La crisi del welfare si manifesta in molti modi, ma non deve far dimenticare che nel sistema pubblico c'e ancora molto da salvare. Siamo quindi per la difesa e lo sviluppo del sistema pubblico e contro le ipotesi che ne prevedono un sostanziale ridimensionamento e una progressiva privatizzazione, aprendo spazi crescenti a ipotesi di cosiddetto privato sociale o, peggio, o di affermazione del principio assicurativo al posto del diritto universale. La sostenibilità dei diritti trova nei corpi sociali intermedi, che praticano il mutuo aiuto, che mettono cioè al centro la persona con i suoi bisogni e le sue responsabilità, una opportunità di compensazione e strumenti più efficaci per contenere la compressione di quelle sicurezze a cui lo stato sociale ha abituato le persone per decenni. La riscoperta degli elementi che stanno alle origini del movimento mutualistico (come pure della cooperazione) puo essere determinante per una risposta non regressiva e di mercato alla crisi dei sistemi pubblici di welfare. In particolare, il principio di solidarietà, su cui si fondano le nostre radici, può essere un solido fondamento sul quale costruire una controtendenza alla deriva in corso verso la marginalità e la crescita di diseguaglianze e divisione sociale. In questo senso ci conforta l’esperienza di molti paesi europei – non a caso abbiamo qui la testimonianza dell’Associazione internazionale della mutualità e della mutualità francese – e, a livello comunitario, la ripresa del dibattito sullo statuto della mutua europea, a riconoscimento del ruolo importante della mutualità a sostegno delle politiche sociali. Dopo tanti tentativi falliti, questa volta sembra che le istituzioni comunitarie siano seriamente impegnate sul tema, a fronte dell’accordo intervenuto tra le associazioni mutualistiche Aim ed Amice. Come pure, nel contesto nazionale, dopo il recente, positivo pronunciamento sulla mutualità mediata, siamo fiduciosi di poter ottenere in tempi non biblici ulteriori aggiornamenti degli strumenti normativi: qualche ritocco alla sempre valida legge 3818; l’albo nazionale delle Società di Mutuo Soccorso. Siamo convinti che con la forza delle nostre idee e con la passione che ci contraddistingue, faremo tutti la nostra parte – in ambito europeo, a livello nazionale, nei coordinamenti territoriali e nelle singole Società di Mutuo Soccorso – per contribuire agli ulteriori successi del movimento mutualistico.

Giornata Nazionale della Mutualità.

 Il 16 marzo sc. una rappresentanza della Società composta dal Presidente, Roberto Piccinini; dal Vicepresidente, Nuccio Piccinini, e dal Consigliere anziano, Roberta Bricoli, ha partecipato a Milano alla Giornata Nazionale della Mutualità.
Per noi è stato un appuntamento molto importante, soprattutto di verifica dei nostri programmi futuri di realizzazione di iniziative di mutualità integrativa.
Questo è il commento della Giornata pubblicato dal notiziario "FIMIV Informa".
Quanto prima pubblicheremo l'intervento del Presidente della FIMIV, Placido Putzolu.

La Federazione Italiana delle Mutue (FIMIV), assieme alle due fondazioni culturali (Fondazione “Cesare Pozzo” per la Mutualità e Fondazione “Centro per lo Studio e la Documentazione delle Società di Mutuo Soccorso), ha organizzato il 16 marzo scorso, a Milano nel Salone Liberty della Cesare Pozzo, la “Giornata Nazionale della Mutualità”. L’idea di dedicare annualmente, nel mese di marzo, una giornata al mutuo soccorso e scaturita nell’ambito delle celebrazioni mutualistiche per il 150° dell’Unita d’Italia. A Torino, il 4 marzo 2011, una solenne manifestazione nazionale ha ricordato come le Società di Mutuo Soccorso abbiano rappresentato per molti decenni la sola forma organizzata di tutela per i lavoratori e le loro famiglie, la “casa comune” in cui si e formata la cultura della convivenza civile e della responsabilità sociale. Il 4 marzo 1848, infatti, fu promulgato lo Statuto Albertino, che divenne la Carta costituzionale della nuova Italia unita, atto fondamentale per la nascita delle Società di Mutuo Soccorso. Da allora, la storia del mutualismo si e intrecciata con quella d’Italia e si e profondamente radicata nel territorio e nel tessuto sociale del nostro paese. Con la crisi del welfare state novecentesco, la mutualità volontaria è oggi nuovamente investita di nuovi compiti e nuove sfide. La ridefinizione delle politiche di welfare e il rilancio delle forme sociosanitarie integrative, infatti, chiamano le Società di Mutuo Soccorso a un nuovo ruolo da protagonista nell’autogestione dei servizi integrati dell’assistenza sociale e sanitaria. Le Società di Mutuo Soccorso e le mutue sanitarie hanno innovato la loro presenza, assumendo di nuovo un ruolo riconosciuto nell’autogestione dei servizi integrati dell’assistenza sociale e sanitaria. Le Società di Mutuo Soccorso hanno tuttavia bisogno di essere meglio conosciute, perche il loro messaggio di previdenza e di solidarietà, risalente al XIX secolo, e ancora fondamentale per il XXI secolo. Anche in relazione allo sviluppo dei fondi sanitari integrativi, occorre far comprendere all’opinione pubblica la grande differenza fra Società di Mutuo Soccorso e assicurazioni, fra socio e assicurato, fra integrazione della sanità pubblica e privatizzazione della stessa. Nel contesto attuale di crisi, la “Giornata Nazionale della Mutualità” ha inteso pertanto valorizzare il ricco patrimonio associativo del mutuo soccorso per sostenere le politiche sociali, attraverso un grande patto di sussidiarietà, cruciale per il miglioramento delle condizioni economiche e sociali della collettività, nell’ambito di un completo e moderno sistema di sicurezza sociale. L’appuntamento con la giornata nazionale della mutualità diverrà annuale e, al di la del significato storico - rievocativo, intende cogliere importanti ulteriori obiettivi tra cui, principalmente, quello di concorrere a rafforzare la nostra immagine e la conoscenza della nostra realtà nell’opinione pubblica. Come sappiamo, molte Società di Mutuo Soccorso hanno diluito nel tempo la connotazione operativa collegata alla malattia, concentrando gli sforzi prevalentemente verso attività culturali, di aggregazione e di ascolto. Altre, però, in particolare le Società di Mutuo Soccorso e le mutue sanitarie riunite nella FIMIV, hanno rafforzato e innovato la loro presenza in ambito sociosanitario e socio-assistenziale, sulla base di valori e i principi di riferimento immutati nel tempo. La ridefinizione delle politiche di welfare e il rilancio delle forme sociosanitarie integrative impegnano le Società di Mutuo Soccorso nell’autogestione dei servizi integrati dell’assistenza sociale e sanitaria. Anche in relazione allo sviluppo dei fondi sanitari integrativi, occorre far comprendere all’opinione pubblica la grande differenza fra Società di Mutuo Soccorso e assicurazioni, fra socio e assicurato, fra integrazione della sanità pubblica e privatizzazione della stessa. La mutualità integrativa volontaria e un valido strumento di risposta ai nuovi bisogni sociali e contribuisce a definire una possibile terza via tra intervento pubblico ed iniziativa privata a scopo di lucro. Tutte le Società di Mutuo Soccorso, sia quelle storiche a dimensione locale, sia le mutue sanitarie a dimensione allargata (semmai utilizzando il nuovo strumento della mutualità mediata) possono collaborare tra di loro per sussidiare risposte integrate ai differenti stati e condizioni di bisogno dei soci, in una scala crescente di impegno, di specializzazione e di costi. Tutto cio assumendo e valorizzando la prospettiva dell’economia civile – di cui il nostro mondo fa parte a pieno titolo e privilegiando il movimento cooperativo, che per la mutualità volontaria espressa dalla FIMIV rappresenta il terreno privilegiato di relazioni e di progettualità intersettoriale, non solo per la matrice comune e il senso di appartenenza, ma per le affinità di intervento nel sociale e la naturale convergenza di politiche e di strategie.

mercoledì 25 aprile 2012

Una brutta faccenda.

La cosa che oggi ci ha davvero contrariato è che probabilmente il nostro paese è stato l’unico in cui la lapide che ricorda i caduti della lotta di Liberazione è rimasta spoglia.
Non era mai accaduto.
E' stata una grave mancanza, anche dal punto di vista del solo rispetto umano.
Non vogliamo cercare di “chi è la colpa”, forse anche noi avremmo dovuto attivarci.
Pensavamo, però, che qualcuno  (in particolare, gli esponenti istituzionali e politici - tutti, nessuno escluso - che forse pensano di più alla campagna elettorale) avrebbe provveduto: ciò non è accaduto e ciò ci offende profondamente e ci rattrista.
Anche questo è un segno dei tempi rovinosi che stiamo vivendo.
Davvero la politica deve fare una profonda revisione.
Comunque, da ora in poi ci penserà la Società (anche per il IV novembre e per i caduti di tutte le guerre): sono memorie nostre, memorie che ci appartengono; sono la testimonianza del nostro contributo alla storia d’Italia, dell’impegno civile della nostra gente (i nòster) e fanno parte del vissuto individuale, famigliare e sociale di tutti noi.
E, soprattutto, devono essere condivise con tutti, con chi non c'era e con chi è arrivato dopo.
Nulla andrà perduto o dimenticato.
Garantito!

XXV APRILE



Grazie al coraggio ed al sacrificio di tanti, oggi siamo qui: liberi!

 Non dimentichiamo i nostri concittadini caduti nella lotta di Liberazione:
così sono ricordati da una lapide fatta apporre sulla facciata delle Scuole
per iniziativa della nostra Società 


 Fra questi vogliamo ricordare in modo particolare
i due caduti ai quali è dedicata la via dove si trova la nostra sede sociale:
Francesco e Giulio Grassano
che riposano nel nostro Camposanto







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Francesco Grassano (U Cìcu du Çàn), come si può capire dalla lapide era il padre di Armanda, a sua volta moglie di Rino Prigione, più volte Consigliere della nostra Società.

1945 - 2012, W l'Italia.

Questo è il primo 25 aprile che il blog festeggia, e lo fa' a modo suo.



La libertà è un dovere,
prima di essere un diritto è un dovere.
Oriana Fallaci

martedì 24 aprile 2012

Abbiate pazienza.

Siamo stati silenziosi per un po' di tempo.
Non per nostra volontà ma (ebbene, sì: lo confessiamo) a causa nostra. Perchè volendo superare le nostre limitate capacità, abbiamo fatto un pasticcio nella gestione del blog con il risultato che si è incriccato.
Così, per evitare di perdere quanto fatto finora, abbiamo dovuto ricorrere umilmente alle capacità altrui per riprendere il discorso.
Ora tutto dovrebbe essere a posto.
Quanto prima posteremo i resoconti di quanto è stato fatto in queste settimane di fermo-blog, in modo da dare il completo aggiornamento su tutte le attività sociali.