Questo l'intervento del Presidente della FIMIV, Placido Putzolu, alla "Giornata Nazionale della Mutualità".
La giornata annuale dedicata alla mutualità assume diversi significati e intende cogliere piu obiettivi. Intanto, desidero precisare che al di la del significato concettuale del termine “mutualità”, che ricorre legittimamente in
diverse espressioni del variegato mondo del terzo settore non profit, nel nostro caso ci riferiamo principalmente all’aspetto soggettivo del termine, alla forma societaria che riguarda, appunto, le Società di Mutuo Soccorso.
Mi preme poi ricordare che questa nuova, importante iniziativa e stata voluta dal Consiglio generale della FIMIV ed e stata organizzata dalla Federazione assieme alle fondazioni culturali del nostro Movimento: la Fondazione Centro per lo studio e la documentazione delle Società di Mutuo Soccorso di Torino e la Fondazione Cesare Pozzo per la Mutualità, qui di casa, che ringraziamo per l’ospitalità in questo importante salone storico.
Abbiamo corrisposto volentieri al desiderio, diffuso nel nostro movimento, di rendere stabile l’appuntamento celebrativo introdotto il 4 marzo 2011 a Torino, nell’ambito delle celebrazioni mutualistiche per il 150° anniversario dell’Unita d’Italia. Non a caso, l’appuntamento clou delle nostre iniziative tenute nel corso del 2011 si e tenuto proprio il 4 marzo: come ormai tutti sappiamo, il 4 marzo 1848 fu promulgato lo Statuto Albertino, la Carta fondamentale della nuova Italia unita che ha permesso la nascita delle Società di Mutuo Soccorso.
Ma al di la del significato storico e rievocativo, questo appuntamento, che vogliamo reiterare ogni anno, con eventi territoriali e nazionali a cavallo, appunto, del 4 marzo, intende cogliere anche altri obiettivi, tra cui, principalmente, quello di concorrere a rafforzare la nostra immagine e la conoscenza della nostra realtà nell’opinione pubblica: possibilmente con elementi di innovazione e di maggiore capacita di persuasione sulla utilità sociale del nostro impegno.
Le Società di Mutuo Soccorso oggi
Ricordo brevemente che la nostra realtà, presente e diffusa in tutto il territorio nazionale, svolge attività solidali verso i propri soci nelle diverse modalità sviluppate nel corso della sua lunga vita. Quelle previste dall’art. 1 della legge 3818, quindi in ambito previdenziale, socio-assistenziale e sociosanitario e, come consentito dall’art. 2 della nostra legge di riferimento, in campo educativo e culturale. E ciò, nelle forme più idonee e coerenti con le istanze territoriali, in quanto le Società di Mutuo Soccorso sono realtà che si distinguono per il forte attaccamento al territorio e testimoniano con l’attivita quotidiana un contributo alla comunità e alla convivenza civile, e rappresentano un patrimonio valoriale fondato sulla partecipazione, il protagonismo individuale, il controllo diretto e responsabile, la stabilita del patto associativo tra le generazioni.
Come sappiamo, molte Società hanno diluito nel tempo la connotazione operativa collegata alla malattia, concentrando gli sforzi prevalentemente verso attività culturali, di aggregazione e di ascolto. Numerose altre, pero, manifestano la loro azione di sostegno verso i soci, organizzando la raccolta dei contributi individuali volontari e il conferimento di sussidi in funzione del bisogno di ciascuno nell’ambito socio-assistenziale. In particolare, le Società di Mutuo Soccorso e le mutue sanitarie riunite nella FIMIV hanno rafforzato e innovato la loro presenza, sulla base di valori e i principi di riferimento immutati nel tempo:
• assenza assoluta di fini lucrativi;
• non discriminazione delle persone assistite;
• principio della porta aperta: tutti possono aderire ad una mutua a prescindere dalle condizioni di salute;
• rinuncia al recesso: le Società di Mutuo Soccorso non possono mandare via nessuno dei propri soci anche se anziani o malati;
• partecipazione democratica alla amministrazione della società.
Con la crisi dello stato sociale, la mutualità volontaria e ora investita di nuovi ruoli e nuove sfide. La ridefinizione delle politiche di welfare e il rilancio delle forme sociosanitarie integrative impegnano le Società di Mutuo Soccorso nell’autogestione dei servizi integrati dell’assistenza sociale e sanitaria. Anche in relazione allo sviluppo dei fondi sanitari integrativi, occorre far comprendere all’opinione pubblica la grande differenza fra Società di Mutuo Soccorso e assicurazioni, fra socio e assicurato, fra integrazione della sanità pubblica e privatizzazione della stessa. Quindi, la mutualità volontaria continua a svolgere una funzione riconosciuta in campo sociale, assistenziale e culturale. Ma, come richiamato nell’invito, “il mutuo soccorso ha bisogno di essere meglio conosciuto, perche il suo messaggio di previdenza e di solidarietà risalente al XIX secolo e ancora fondamentale per il XXI secolo”. E questa Giornata nazionale della mutualità intende appunto “valorizzare ulteriormente l’attualità propositiva del mutuo soccorso, per sostenere le politiche sociali, attraverso un grande patto di sussidiarietà. Un patto cruciale per il miglioramento delle condizioni economiche e sociali della collettività, nell’ambito di un completo e moderno sistema di sicurezza sociale”. Un nuovo patto di solidarietà Ecco, allora, l’altro importante significato di questa iniziativa: una occasione per rafforzare la nostra proposta di solidarietà, di inclusione sociale, di partecipazione collettiva, di integrazione socio-assistenziale e socio-sanitaria. La mutualità e ancora oggi un valido strumento di risposta ai nuovi bisogni sociali e contribuisce a definire una possibile terza via tra intervento pubblico ed iniziativa privata a scopo di lucro. A tale riguardo, la mutualità collegata alla FIMIV si e fatta espressione di una progettualità assistenziale attraverso la quale intende marcare la propria distintività. Richiamando la collaborazione fattiva tra Società di Mutuo Soccorso più e meno strutturate ed il coinvolgimento di soggetti erogatori di servizi in convenzione, dal volontariato alla cooperazione sociale alla cooperazione dei medici e altri ancora, la Federazione sostiene la costruzione sul territorio di un sistema mutualistico a filiera, che favorisca il passaggio dal welfare dello stato ad un welfare della comunità, da un sistema di utenza passiva ad un sistema partecipato dalla società attiva, cosi come indicano le politiche sociali e sanitarie degli ultimi anni e come impongono i vincoli finanziari alla spesa sanitaria pubblica. La nostra proposta e quella di incanalare la spesa privata, peraltro rilevante, dispersa ed individualizzata, in forme mutualistiche trasparenti, partecipate e democratiche nei loro assetti, e ciò sia per i fondi chiusi di derivazione negoziale, sia per i fondi territoriali aperti. Tutte le Società di Mutuo Soccorso, sia quelle storiche a dimensione locale, sia le mutue sanitarie a dimensione allargata, possono collaborare per sussidiare risposte integrate ai differenti stati e condizioni di bisogno dei soci, in una scala crescente di impegno, di specializzazione e di costi. Dunque, un rinnovato ruolo della mutualità integrativa volontaria e l’obiettivo che le Società di Mutuo Soccorso devono perseguire, da un lato, potenziando i loro tratti originari legati ai principi di mutualità e reciprocità e, dall’altro, contestualizzando il proprio agire a partire dai bisogni espressi dei soci. Tutto ciò assumendo e valorizzando la prospettiva dell’economia civile – di cui le Società di Mutuo Soccorso fanno parte a pieno titolo, e privilegiando il movimento cooperativo, che per la mutualità volontaria espressa dalla FIMIV rappresenta il terreno privilegiato di relazioni e di progettualità intersettoriale, non solo per la matrice comune e il senso di appartenenza, ma per le affinità di intervento nel sociale e la naturale convergenza di politiche e di strategie”. LEGACOOP ha lanciato recentemente una proposta di filiera del buon vivere che punta alla costruzione di reti assistenziali di prossimità a modulazione variabile in funzione della complessità del bisogno, il cui onere economico possa essere compensato per mezzo di strumenti a contribuzione mutualistica, integrativi alla copertura pubblica. E un processo complesso nel quale la componente relazionale tra i soggetti coinvolti costituisce la principale variabile. E una sfida che le Società di Mutuo Soccorso che operano nella gestione di piani di copertura sanitaria e sociosanitaria si sono impegnate a raccogliere, aderendo appieno alle opportunità che le piu recenti normative in materia di sanità integrativa hanno suggerito. Non possiamo non evidenziare, in questo difficile periodo della vita economica e sociale del nostro paese e per l’Europa, come il diritto alla salute sia minacciato dalla crisi del welfare e dall'affermarsi di linee politiche secondo le quali il principio di universalità dovrebbe essere limitato e contraddetto da criteri di selettività, dettati da esigenze di riduzione dei costi. La crisi del welfare si manifesta in molti modi, ma non deve far dimenticare che nel sistema pubblico c'e ancora molto da salvare. Siamo quindi per la difesa e lo sviluppo del sistema pubblico e contro le ipotesi che ne prevedono un sostanziale ridimensionamento e una progressiva privatizzazione, aprendo spazi crescenti a ipotesi di cosiddetto privato sociale o, peggio, o di affermazione del principio assicurativo al posto del diritto universale. La sostenibilità dei diritti trova nei corpi sociali intermedi, che praticano il mutuo aiuto, che mettono cioè al centro la persona con i suoi bisogni e le sue responsabilità, una opportunità di compensazione e strumenti più efficaci per contenere la compressione di quelle sicurezze a cui lo stato sociale ha abituato le persone per decenni. La riscoperta degli elementi che stanno alle origini del movimento mutualistico (come pure della cooperazione) puo essere determinante per una risposta non regressiva e di mercato alla crisi dei sistemi pubblici di welfare. In particolare, il principio di solidarietà, su cui si fondano le nostre radici, può essere un solido fondamento sul quale costruire una controtendenza alla deriva in corso verso la marginalità e la crescita di diseguaglianze e divisione sociale. In questo senso ci conforta l’esperienza di molti paesi europei – non a caso abbiamo qui la testimonianza dell’Associazione internazionale della mutualità e della mutualità francese – e, a livello comunitario, la ripresa del dibattito sullo statuto della mutua europea, a riconoscimento del ruolo importante della mutualità a sostegno delle politiche sociali. Dopo tanti tentativi falliti, questa volta sembra che le istituzioni comunitarie siano seriamente impegnate sul tema, a fronte dell’accordo intervenuto tra le associazioni mutualistiche Aim ed Amice. Come pure, nel contesto nazionale, dopo il recente, positivo pronunciamento sulla mutualità mediata, siamo fiduciosi di poter ottenere in tempi non biblici ulteriori aggiornamenti degli strumenti normativi: qualche ritocco alla sempre valida legge 3818; l’albo nazionale delle Società di Mutuo Soccorso. Siamo convinti che con la forza delle nostre idee e con la passione che ci contraddistingue, faremo tutti la nostra parte – in ambito europeo, a livello nazionale, nei coordinamenti territoriali e nelle singole Società di Mutuo Soccorso – per contribuire agli ulteriori successi del movimento mutualistico.
• assenza assoluta di fini lucrativi;
• non discriminazione delle persone assistite;
• principio della porta aperta: tutti possono aderire ad una mutua a prescindere dalle condizioni di salute;
• rinuncia al recesso: le Società di Mutuo Soccorso non possono mandare via nessuno dei propri soci anche se anziani o malati;
• partecipazione democratica alla amministrazione della società.
Con la crisi dello stato sociale, la mutualità volontaria e ora investita di nuovi ruoli e nuove sfide. La ridefinizione delle politiche di welfare e il rilancio delle forme sociosanitarie integrative impegnano le Società di Mutuo Soccorso nell’autogestione dei servizi integrati dell’assistenza sociale e sanitaria. Anche in relazione allo sviluppo dei fondi sanitari integrativi, occorre far comprendere all’opinione pubblica la grande differenza fra Società di Mutuo Soccorso e assicurazioni, fra socio e assicurato, fra integrazione della sanità pubblica e privatizzazione della stessa. Quindi, la mutualità volontaria continua a svolgere una funzione riconosciuta in campo sociale, assistenziale e culturale. Ma, come richiamato nell’invito, “il mutuo soccorso ha bisogno di essere meglio conosciuto, perche il suo messaggio di previdenza e di solidarietà risalente al XIX secolo e ancora fondamentale per il XXI secolo”. E questa Giornata nazionale della mutualità intende appunto “valorizzare ulteriormente l’attualità propositiva del mutuo soccorso, per sostenere le politiche sociali, attraverso un grande patto di sussidiarietà. Un patto cruciale per il miglioramento delle condizioni economiche e sociali della collettività, nell’ambito di un completo e moderno sistema di sicurezza sociale”. Un nuovo patto di solidarietà Ecco, allora, l’altro importante significato di questa iniziativa: una occasione per rafforzare la nostra proposta di solidarietà, di inclusione sociale, di partecipazione collettiva, di integrazione socio-assistenziale e socio-sanitaria. La mutualità e ancora oggi un valido strumento di risposta ai nuovi bisogni sociali e contribuisce a definire una possibile terza via tra intervento pubblico ed iniziativa privata a scopo di lucro. A tale riguardo, la mutualità collegata alla FIMIV si e fatta espressione di una progettualità assistenziale attraverso la quale intende marcare la propria distintività. Richiamando la collaborazione fattiva tra Società di Mutuo Soccorso più e meno strutturate ed il coinvolgimento di soggetti erogatori di servizi in convenzione, dal volontariato alla cooperazione sociale alla cooperazione dei medici e altri ancora, la Federazione sostiene la costruzione sul territorio di un sistema mutualistico a filiera, che favorisca il passaggio dal welfare dello stato ad un welfare della comunità, da un sistema di utenza passiva ad un sistema partecipato dalla società attiva, cosi come indicano le politiche sociali e sanitarie degli ultimi anni e come impongono i vincoli finanziari alla spesa sanitaria pubblica. La nostra proposta e quella di incanalare la spesa privata, peraltro rilevante, dispersa ed individualizzata, in forme mutualistiche trasparenti, partecipate e democratiche nei loro assetti, e ciò sia per i fondi chiusi di derivazione negoziale, sia per i fondi territoriali aperti. Tutte le Società di Mutuo Soccorso, sia quelle storiche a dimensione locale, sia le mutue sanitarie a dimensione allargata, possono collaborare per sussidiare risposte integrate ai differenti stati e condizioni di bisogno dei soci, in una scala crescente di impegno, di specializzazione e di costi. Dunque, un rinnovato ruolo della mutualità integrativa volontaria e l’obiettivo che le Società di Mutuo Soccorso devono perseguire, da un lato, potenziando i loro tratti originari legati ai principi di mutualità e reciprocità e, dall’altro, contestualizzando il proprio agire a partire dai bisogni espressi dei soci. Tutto ciò assumendo e valorizzando la prospettiva dell’economia civile – di cui le Società di Mutuo Soccorso fanno parte a pieno titolo, e privilegiando il movimento cooperativo, che per la mutualità volontaria espressa dalla FIMIV rappresenta il terreno privilegiato di relazioni e di progettualità intersettoriale, non solo per la matrice comune e il senso di appartenenza, ma per le affinità di intervento nel sociale e la naturale convergenza di politiche e di strategie”. LEGACOOP ha lanciato recentemente una proposta di filiera del buon vivere che punta alla costruzione di reti assistenziali di prossimità a modulazione variabile in funzione della complessità del bisogno, il cui onere economico possa essere compensato per mezzo di strumenti a contribuzione mutualistica, integrativi alla copertura pubblica. E un processo complesso nel quale la componente relazionale tra i soggetti coinvolti costituisce la principale variabile. E una sfida che le Società di Mutuo Soccorso che operano nella gestione di piani di copertura sanitaria e sociosanitaria si sono impegnate a raccogliere, aderendo appieno alle opportunità che le piu recenti normative in materia di sanità integrativa hanno suggerito. Non possiamo non evidenziare, in questo difficile periodo della vita economica e sociale del nostro paese e per l’Europa, come il diritto alla salute sia minacciato dalla crisi del welfare e dall'affermarsi di linee politiche secondo le quali il principio di universalità dovrebbe essere limitato e contraddetto da criteri di selettività, dettati da esigenze di riduzione dei costi. La crisi del welfare si manifesta in molti modi, ma non deve far dimenticare che nel sistema pubblico c'e ancora molto da salvare. Siamo quindi per la difesa e lo sviluppo del sistema pubblico e contro le ipotesi che ne prevedono un sostanziale ridimensionamento e una progressiva privatizzazione, aprendo spazi crescenti a ipotesi di cosiddetto privato sociale o, peggio, o di affermazione del principio assicurativo al posto del diritto universale. La sostenibilità dei diritti trova nei corpi sociali intermedi, che praticano il mutuo aiuto, che mettono cioè al centro la persona con i suoi bisogni e le sue responsabilità, una opportunità di compensazione e strumenti più efficaci per contenere la compressione di quelle sicurezze a cui lo stato sociale ha abituato le persone per decenni. La riscoperta degli elementi che stanno alle origini del movimento mutualistico (come pure della cooperazione) puo essere determinante per una risposta non regressiva e di mercato alla crisi dei sistemi pubblici di welfare. In particolare, il principio di solidarietà, su cui si fondano le nostre radici, può essere un solido fondamento sul quale costruire una controtendenza alla deriva in corso verso la marginalità e la crescita di diseguaglianze e divisione sociale. In questo senso ci conforta l’esperienza di molti paesi europei – non a caso abbiamo qui la testimonianza dell’Associazione internazionale della mutualità e della mutualità francese – e, a livello comunitario, la ripresa del dibattito sullo statuto della mutua europea, a riconoscimento del ruolo importante della mutualità a sostegno delle politiche sociali. Dopo tanti tentativi falliti, questa volta sembra che le istituzioni comunitarie siano seriamente impegnate sul tema, a fronte dell’accordo intervenuto tra le associazioni mutualistiche Aim ed Amice. Come pure, nel contesto nazionale, dopo il recente, positivo pronunciamento sulla mutualità mediata, siamo fiduciosi di poter ottenere in tempi non biblici ulteriori aggiornamenti degli strumenti normativi: qualche ritocco alla sempre valida legge 3818; l’albo nazionale delle Società di Mutuo Soccorso. Siamo convinti che con la forza delle nostre idee e con la passione che ci contraddistingue, faremo tutti la nostra parte – in ambito europeo, a livello nazionale, nei coordinamenti territoriali e nelle singole Società di Mutuo Soccorso – per contribuire agli ulteriori successi del movimento mutualistico.








