sabato 31 dicembre 2011

Il "trenino" delle feste di Mezzanotte a Capo d'Anno.


Ed ora, una frivolezza nel “leggiero” clima dell’Ultimo dell’Anno.
Chissà perchè alle feste di stasera, quando parte questa musica (pe.pe.pe.pe.pe.pe.peeee), parte anche il, cosiddetto, trenino.
Il titolo Disco samba disorienta un po', ma il disco è stato inciso nel 1978 (questa versione con il relativo video dovrebbe essere quella originale, completa) da un complesso belga, un trio che però si chiamava i Two man sound. Senza contare che in inglese il plurale di man, è men. In tre parole, due errori.
Comunque, era un complesso degli anni settanta che cercò di combinare, e forse ci riuscì, il ritmo della discomusic con quello dei latinoamericani.

In ogni caso, cerchiamo di passarcela bene e speriamo che il 2012 sia migliore....mah!
rp

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Questa mattina
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è arrivato sul blog il
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GRAZIE A TUTTI ! 

giovedì 29 dicembre 2011

Il saluto del Presidente e del Consiglio alle Istituzioni ed alle Associazioni del Sobborgo: incontriamoci.

Nei giorni scorsi il Presidente ha inviato alle Istituzioni ed alle Associazioni operanti nel Sobborgo (la Parrocchia, il Consiglio di Circoscrizione, il Gruppo Donatori di Sangue-AVIS, l'Unione Sportiva, l'articolazione locale del P.D. ed altre, se si dovessero presentare) questa lettera:


mercoledì 28 dicembre 2011

Volontariato e mutua solidarietà. 150 anni di previdenza in Italia .

Lo scorso 23 novembre a Milano, Fondazione “Cesare Pozzo” per la Mutualità ha organizzato un incontro per la presentazione del volume: "Volontariato e mutua solidarietà. 150 anni di previdenza in Italia", curato dal prof. Gianni Silei, docente aggregato di Storia contemporanea all'Università di Siena. 
Il volume raccoglie - ampliati ed integrati - gli interventi del Convegno di studi: “Volontariato e mutua solidarietà”, svoltosi a Firenze, in Palazzo Vecchio nel novembre del 2010 e intende proporre, da prospettive metodologiche diverse, alcuni piani di lettura del caso nazionale italiano che vanta una tradizione ampia e radicata nel territorio figlia da un lato della secolare iniziativa delle istituzioni religiose e dall'altro, soprattutto dopo il tramonto delle organizzazioni di mestiere e con l'emergere di un moderno sistema economico capitalistico, del fenomeno del mutuo soccorso.
“Alla luce del 150esimo anniversario dell'unificazione - ha detto il prof. Silei - evento che rese cruciale, tra le altre, la questione della difficile riorganizzazione ed omogeneizzazione delle politiche assistenziali varate dagli antichi Stati italiani e nel contempo il problema dei rapporti tra i soggetti tradizionalmente operanti in questo ambito e lo Stato, il mio contributo presenta una sorta di bilancio e, nello stesso tempo, apre al confronto sul futuro dell'azione volontaria e di una sua possibile integrazione con le istituzioni e le politiche di welfare, forse la sfida più importante sulla quale saranno chiamati a misurarsi tutti i più avanzati sistemi di protezione sociale occidentali.
In un contesto caratterizzato da una crisi del welfare che si trascina dagli anni settanta del novecento, una possibile risposta al declino degli istituti previdenziali e di protezione sociale potrebbe essere la ripresa, sotto nuove forme, di quelle associazioni di mutuo soccorso e volontariato che hanno preceduto la nascita dello Stato sociale in Italia come in altri paesi occidentali.
In Italia, l'emergere delle prime forme associative risale agli anni successivi al 1848, in seguito ai primi riconoscimenti della libertà di associazione dopo i moti anti-austriaci di quel fatidico anno.”
“Mentre lo Stato liberale - ha proseguito - se ne stava ancora in disparte, disinteressandosi delle più pressanti questioni sociali, l'associazionismo operava in svariati settori, dal credito alla previdenza, dall'educazione all'assistenza sanitaria. La grande guerra e la fine dell'età giolittiana segnarono l'acme del fenomeno. Poi il declino, dovuto, come capita oggi agli istituti “welfaristi”, all'eccessivo aumento delle richieste di assistenza e protezione rispetto alle risorse a disposizione. Il fascismo, mediante il corporativismo e l'istituzione dei grandi enti statali degli anni trenta del novecento, diede il colpo di grazia a ogni forma di associazionismo autonomo.”
“All'inizio del secondo decennio del ventunesimo secolo e nel mezzo di una crisi finanziaria epocale che colpisce le economie più mature (e quindi dotate dei più complessi sistemi di welfare), l'esigenza di una riforma dello Stato del benessere pare ineludibile. Come si comporterà l'associazionismo di fronte al vuoto lasciato dal riflusso e dall'arretramento del settore pubblico? L'organizzazione della società civile riuscirà a lenire il senso di spaesamento e di insicurezza degli individui di fronte ai radicali cambiamenti in atto?”
Questi gli interrogativi posti dall’Autore.
La risposta - aggiungiamo noi - non può che essere contenuta nel ruolo che anche le Società di Mutuo Soccorso possono svolgere in questo àmbito.
Lo si è detto più volte e lo si ripeterà in ogni occasione: mutualità.
Che è impegno civile e solidarietà.
rp

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VOLONTARIATO E MUTUA SOLIDARIETÀ. 150 ANNI DI PREVIDENZA IN ITALIA.
A cura di Gianni Silei.
Piero Lacaita Editore (Vico degli Albanesi, 4 - 74024 Manduria, TA - Tel./Fax 099 9711124), 2011.
Società e Cultura, 71. ISBN 978-88-6582-009-4.

giovedì 22 dicembre 2011


domenica 18 dicembre 2011

Omaggio al primo Presidente della Società.

Come concordato nella riunione di venerdì, questa mattina il nuovo Consiglio ha reso omaggio - nel Cimitero del Sobborgo - al dott. Angelo Prato, primo Presidente della Società, deponendo un mazzo di rose sulla sua tomba.
Nell'immagine a fianco, vediamo presso la tomba: il Presidente Roberto Piccinini, la Cons. Roberta Bricoli, il Vicepresidente Nuccio Piccinini; in seconda fila, il Segretario, Dino Ferretti, ed il Tesoriere, Marco Ferruccio. Era anche presente il Socio Franco Milanese.

sabato 17 dicembre 2011

Eletto il Presidente ed affidati gli incarichi sociali.

Il Consiglio eletto il 10 dicembre sc. ieri sera ha iniziato il mandato ricevuto dai Soci, con la riunione di insediamento.
Il Consigliere anziano, Dino Ferretti, al quale tocca di presiedere l'inizio della prima riunione, ha aperto i lavori ai quali erano presenti tutti i Consiglieri, eccetto il Consigliere Marco Colombo, dimissionario.
Ha subito proposto l’elezione del Consigliere Roberto Piccinini a Presidente della Società soprattutto in considerazione dell’impegno che fin qui ha profuso per il ripristino della funzionalità della Società.
Il Consiglio, quindi, su proposta del Consigliere anziano, ha eletto all’unanimità Roberto Piccinini, Presidente della Società.
Il Presidente, assumendo la presidenza della riunione, ha ringraziato per la fiducia dimostratagli (in particolare, i Soci che alle elezioni lo hanno praticamente votato tutti: 26 votanti, 25 voti) che, se da una parte lo onora, dall’altra gli affida una grande responsabilità.
Ha quindi sottolineato l’esigenza che l’identità delle Società di Mutuo Soccorso debba ritornare al suo aspetto delle origini, ricordando le tre parole che si leggono sulla nostra antica bandiera sociale: istruzione, lavoro, fratellanza (vedi: qui).
Oggi, “istruzione” per significa il poter realizzare un minimo di attività culturali specialmente quelle più propriamente legate al nostro territorio: la storia locale, gli aspetti ambientali, etc.
“Lavoro” e “fratellanza” ci richiamano la necessità di di poter vivere in condizioni di sicurezza sociale che garantiscano di poter lavorare serenamente, nella certezza che gli eventuali “accidenti” della vita possono essere affrontati proprio ricorrendo a quella mutualità che deve essere recuperata.
Viviamo in momenti che definire “travagliati” è dire poco, vediamo il cosiddetto welfare, lo stato sociale ridursi sempre di più. Nel momento in cui la situazione economico-sociale del Paese arretra, le Società possono aiutare la gente a difendersi, tornando a porsi gli scopi e gli obbiettivi per i quali sono state fondate: il mutuo soccorso.
Ecco la grande sfida, la nuova frontiera che attende le Società di Mutuo Soccorso.
Per questo si prenderanno gli opportuni contatti con le “grandi” Società che da tempo operano con successo in questo settore, in particolare la “Mutua Pinerolese” e la “Cesare Pozzo” di Milano.
Certamente questo non significa che l’attività ricreativa debba essere abbandonata, sicuramente sarà fatta avendo il riferimento nel ruolo che la Società ha sempre avuto e cooperando per quanto è possibile con le altre associazioni del Sobborgo.
Un altro aspetto sul quale si è soffermato è quello relativo alla trasparenza: all’inizio di ogni riunione sarà letto ed approvato il verbale della seduta precedente (e comunque i Consiglieri riceveranno dopo uno o due giorni dalla riunione, il report); il Cassiere ed il Tesoriere daranno il resoconto degli atti di contabilità compiuti. Ogni cosa sarà pubblicata sul blog che avrà un’apposita sezione: l’Albo sociale. Attraverso questa funzione (che si trova sulla sinistra della home page) sarà possibile accedere a tutti i posts che riguardano gli argomenti per i quali è prevista dallo Statuto la pubblicazione (convocazioni di Assemblea e Consiglio, art. 20, §7; deliberazioni dell’Assemblea, art. 16; candidature; art. 27, § 2) e di ogni altro atto o notificazione che l’Assemblea, il Consiglio ed il Presidente riterranno necessario pubblicare per assicurare la massima diffusione delle notizie riguardanti l'attività della Società e dei suoi organi.
La Società si è adeguata (art. 16, § 16 dello Statuto) a quanto previsto per l' "Albo pretorio" degli Enti ed Istituzioni pubbliche dall’art. 32 della Legge 18 giugno 2009, n. 69 che stabilisce che “gli obblighi di pubblicazione di atti e provvedimenti amministrativi aventi effetto di pubblicità legale si intendono assolti con la pubblicazione nei propri siti informatici da parte delle amministrazioni e degli enti pubblici obbligati".
Particolare riservatezza ha invitato i Consiglieri ad osservare per quanto riguarda per le discussioni e le opinioni che si esprimono durante le riunioni del Consiglio che non devono assolutamente trovare eco il giorno dopo nelle discussioni dei bar e della piazza.
Tutti i presenti hanno espresso la loro adesione alle parole del Presidente che, poi, ha proposto l’elezione di Dino Ferretti a Segretario e Cassiere della Società; e di Marco Ferruccio a Tesoriere (artt. 22 e 23 dello Statuto).
Il Consiglio ha approvato la proposta, pure, all’unanimità.
Ha, infine, nominato il Consigliere Nuccio Piccinini, Vicepresidente (art. 21 dello Statuto), e gli ha affidato in particolare la trattazione di tutte le iniziative relative alla mutualità.
Ha ricordato che entro un mese da oggi dovrà essere nominato il Collegio dei Probiviri (art. 18 dello Statuto), invitando i Consiglieri a presentare adeguate proposte, in quanto è necessario che chi ricoprirà tale incarico (può anche non essere socio) dovrà avere ben precise caratteristiche di competenza.
Si è quindi passati ad esaminare la lettera di dimissioni inviata via e.mail dal Consigliere Marco Colombo, letta dal Presidente.
Il Consiglio, all’unanimità, prendendo atto della loro “irrevocabilità”, le ha accettate. Ha però espresso un sincero rammarico, ritenendo che il contributo che Marco Colombo avrebbe potuto dare alle attività sociali sarebbe stato davvero importante. Ha infine espresso l’auspicio che la sua collaborazione di Socio possa continuare ad essere fattiva e concreta.
Per quanto riguarda la sostituzione, l’art. 30 dello Statuto stabilisce che, essendo sempre necessario garantire il plenum del Consiglio, la stesso Consiglio debba provvedere alla nomina del nuovo Consigliere che, poi, rimarrà in carica quanto il Consiglio.
Si provvederà alla nomina nella prossima riunione.
Ha poi proposto la nomina a Socio onorario del carissimo Pierangelo Giacobone: in questo modo la Società vuole esprimergli tutta la sua vicinanza ed affetto.
Il Consiglio ha poi adottato, all’unanimità, alcune decisioni necessarie per garantire l’avvìo dell’attività sociale (assicurazione, deposito delle firme in banca, etc.) e l’adesione alla Federazione Italiana della Mutualità Integrativa Volontaria (FIMIV) che raccoglie la stragrande maggioranza delle Società di Mutuo Soccorso italiane. Ha anche deliberato di presentare formalmente la proposta (a suo tempo promossa proprio da Pierangelo Giacobone) di mutare l’intitolazione della piazza dedicandola al prof. Giuseppe Piccinini, Socio onorario della Società, nostro importante concittadino, a lungo docente di ragioneria presso l’Istituto Tecnico “da Vinci” di Alessandria, antifascista della prima ora e poi componente del Comitato Provinciale di Liberazione che trattò ad Alessandria la resa delle forse armate nazifasciste.
Infine, ha deciso di incontrare tutti Soci il 5 gennaio p.v. alla sera per la distribuzione delle tessere 2011 e per gli auguri di Capo d’Anno e di ritrovarsi domenica prossima 18, alle ore 11,30 in piazza C. Battisti per recarsi al Camposanto a rendere un omaggio al Primo Presidente della Società, il dott. Angelo Prato.
Con questo significativo gesto il nuovo Consiglio inizia formalmente il suo mandato, manifestando anche fisicamente i legami che lo uniscono alla tradizione ed alla storia non solo della Società ma dell’intero San Giuliano, e soprattuto l'impegno per essere degno di tali "antenati".
Il brindisi alla Società ha concluso la riunione.

martedì 13 dicembre 2011

Convocato il neo-eletto Consiglio di Amministrazione.


Il Consigliere anziano, Dino Ferretti, ha indetto la prima riunione del neo-eletto Consiglio di Amministrazione della Società per venerdì 16 dicembre p.v. alle ore 20,30 in prima convocazione ed alle ore 21,15 in seconda convocazione, per discutere il seguente ordine del giorno:
1) adempimenti statutari;
2) varie ed eventuali.

sabato 10 dicembre 2011

Eletto il Consiglio di Amministrazione, nel giorno del 135° anniversario della Fondazione della Società.

Alle 15,30 si è insediato il Collegio degli Scrutatori che componevano il Seggio elettorale previsto dall’art. 27 dello Statuto, che ha eletto Presidente: Pinuccia Gilardenghi, e Segretario: Lorenzo Parodi.
Dopo di che sono iniziate le votazioni che - come si legge sulla seguente notificazione - hanno dato questo risultato:
 

L'alta percentuale di votanti (tutte le fasi di preparazione delle elezioni sono state pubblicizzate mediante manifesti e le operazioni di voto si sono svolte nel massimo rispetto delle disposizioni statutarie) che forse non si era mai avuta in una elezione sociale, è stata una sorpresa per tutti. E' un segno di partecipazione e di vitalità che onora l'intera nostra Società, specialmente in questo giorno del 135° anniversario della fondazione, oltre a conferire - evidentemente - una particolare autorevolezza e rappresentanza effettiva al nuovo Consiglio.

Con l’elezione del nuovo Consiglio si chiude un periodo importante per la ripresa concreta della vita sociale che ha visto ad ottobre la fase delle iscrizioni, a novembre l’Assemblea per il nuovo Statuto ed ora - appunto - le elezioni.
Il Consiglio ha di fronte una grande responsabilità, quella di far riprendere alla Società il ruolo che la storia stessa di San Giuliano e la tradizione le assegnano.
Ma “storia” e “tradizione” non bastano senza l’impegno necessario.
I Soci con la loro presenza costante alle iscrizioni, all’Assemblea ed alle elezioni hanno dimostrato di “voler bene” alla Società che, quindi, considerano parte vera del loro vissuto personale, famigliare e sociale.
Tra i Consiglieri eletti ora, ci sono le capacità, la voglia di fare e di non deludere le attese non solo dei Soci ma anche dell’intero S. Giuliano.

sabato 3 dicembre 2011

lunedì 28 novembre 2011

domenica 27 novembre 2011

Da oggi la Società ha il nuovo Statuto.

Erano da poco passate le 23 quando il Presidente, Furio Gabbetta, ha posto all'Assemblea dei Soci la domanda di rito: "Chi approva: alzi la mano", e - visto l'esito -  ha concluso: "Approvato, all'unanimità!".
Dopo 102 anni, 6 mesi e 3 giorni la Società ha un nuovo Statuto.
Di modificare lo Statuto se ne era parlato altre volte ed addirittura nella riunione del Consiglio del 19 novembre 1974 si era costituita un'apposita Commissione composta dagli allora Presidente (Colla Angelo), Vicepresidente (Cereda Pierino), Segretario (Ferretti Adriano) e da sei Consiglieri (Cimiotti Natalino, Ferretti Armando, Ferretti Livio, Lucarno Luciano, Piccinini Roberto e Prosperi Rinaldo). Nell'anno successivo si discusse del problema e si addivenne ad un testo riformato, approvato dallo stesso Consiglio, la cui discussione - però - fu rinviata per decisione dell'Assemblea del 29 maggio 1976.
La cosa finì così.
L'esigenza, ora, è assolutamente improcrastinabile: non è pensabile progettare un rinnovamento dell'attività sociale avendo alla base un atto regolatore, come si è detto, di oltre 102 anni fa'.
L'Assemblea era iniziata alle ore 21,15, alla presenza del Notaio per le procedure di legge.
Lo stesso Presidente - dopo aver dichiarato valida e deliberante la riunione ai sensi degli artt. 40 e 46 dello Statuto vigente (quello del 1909) ed aver ricordato il motivo per il quale l'Assemblea è stata convocata - ha ceduto subito la parola al socio Roberto Piccinini per l'illustrazione del nuovo Statuto.
Prima di illustrare il documento, il relatore ha voluto ringraziare - a nome di tutti - il Segretario, Dino Ferretti (coadiuvato da Nuccio Piccinini), per l'impegno profuso in questi due ultimi giorni per garantire l'adeguata funzionalità della Sala riunioni.
Poi ha ricordato due carissimi Soci scomparsi: Vittorio Tortonese e Antonio Bergo.
"Entrambi sono stati a lungo Consiglieri del nostro Sodalizio; Vittorio ne è stato anche Presidente. Ricordiamo con riconoscente amicizia e fraternità sia la loro simpatia umana, sia l'attaccamento alla Società e l'impegno profuso per il suo migliore funzionamento anche per quanto riguarda la Sede sociale.
Grazie, Vittorio. Grazie, Toni.".
Tutti in piedi per un minuto di silenzio e riconoscente pensiero: questo è stato il nostro modo, innanzittutto, di onorarli ma anche di salutarli e di ricordarli ancora una volta.
E' quindi incominciata la lettura e l'illustrazione dello Statuto (ogni Socio presente ne ha avuto una copia per poter seguire meglio i lavori) che lo stesso relatore ha proposto anche a nome dei Soci che in questi ultimi mesi si sono impegnati per il rilancio del Sodalizio: Dino Ferretti, Marco Ferruccio, Nuccio Piccinini, Roberto Piccinini (che ne ha curato la stesura) e Furio Gabbetta.
Il tutto, come si è detto, si è concluso con l'approvazione unanime dell'Assemblea.
E così lo Statuto che si può leggere qui, è entrato immediatamente in vigore.
Si è anche preso atto che, ai sensi dell'art. 12 del nuovo Statuto, il "Decano della Società" (Socio iscritto da almeno cinquanta anni) è Giulietto Ferrara che può documentare cinquantacinque anni di iscrizione ininterrotta, essendo iscritto dal 21 ottobre 1956.
Al termine il Notaio ha letto il relativo verbale in forma di atto pubblico.
La Società quindi, volta pagina e si rinnova incamminandosi verso nuovi impegni e nuovi obiettivi, rimanendo sempre se stessa ed adeguandosi ai nuovi tempi ed alla mutata realtà sociale.
Il prossimo appuntamento sono le elezioni del Consiglio di Amministrazione.
Le elezioni, come è previsto dall'art. 38 del nuovo Statuto, si svolgeranno significativamente proprio nel giorno in cui esattamente 135 anni fa'  la Società è stata fondata: il 10 dicembre.

mercoledì 16 novembre 2011

venerdì 21 ottobre 2011

Bene!

Dunque, le iscrizioni si sono concluse e dobbiamo esprimere  innanzittutto il più vivo ringraziamento ed apprezzamento per tutti coloro che hanno rinnovato la fiducia a questa nostra Società accogliendo l’invito del Presidente a venire nella sede sociale per esprimere la loro adesione al Sodalizio.
Dal 2 al 16 ottobre, quindi in meno di quindici giorni, sono venute quarantatre persone (unidici donne e trentadue uomini).
Ma al di là del fatto tecnico del rinnovo della tessera, ciò che ha davvero gratificato chi è attualmente impegnato per la ripresa delle attività sociali,  è stato il sostegno che è stato espresso non solo da chi ha voluto tesserarsi , ma anche da chi con la Società non ha mai avuto a che fare.
Il vedere di nuovo la sede sociale aperta, l’insegna SOMS e le luci accese; cioè, ri-vedere la nostra Società che ri-comincia a vivere è davvero un buon segno di nuovo inizio.
Grazie. Grazie a tutti di cuore!
Soprattutto a Carla che ha voluto iscriversi nel ricordo di suo marito, Paolino, a lungo Consigliere; dei suoi fratelli, pure a lungo Consiglieri: Vittorio (anche, Presidente) e Bruno (la figlia Flavia è pure iscritta). L'altro fratello Adolfo è stato più volte Consigliere ed è tuttora Socio.
Una famiglia che alla Società ha dedicato tanto ed alla quale la Società è riconoscente.
Il prossimo appuntamento sarà l’Assemblea sociale.

Nell'immagine: la Sede sociale. 
Cliccando su di essa la si potrà vedere ingrandita: un aperitivo è offerto a chi riconosce chi è in essa fotografato.

martedì 27 settembre 2011

sabato 24 settembre 2011

Siamo pronti.

Ieri - 23 settembre, equinozio d'autunno - sono iniziati gli interventi di pulizia e ripristino della Sede sociale.
Ecco la Sala, cosiddetta, "del Consiglio" come è oggi:



venerdì 22 luglio 2011

Mutuo Soccorso. Il civismo di un'idea.

Quando si pone mano ad un impegno è necessario avere sempre un quadro di riferimento chiaro per sapere "da dove si viene" e definire in modo ancora più chiaro "dove andare".
Questo è solo un piccolo contributo per la definizione del nostro "quadro di riferimento".


CHE COS'E' IL MUTUO SOCCORSO


Il prof. Stefano Mordasini, nel fare una ricerca storica sul movimento mutualistico nel Canton Ticino, ha impostato il suo lavoro ponendosi la seguente domanda: “Cos’è il mutuo soccorso?”.
E, per dare una risposta a questa domanda, ha scisso l’interrogativo in altri quesiti più puntuali e più precisi, così da poter seguire un percorso più lineare.
Per meglio comprendere il significato, in primo luogo, il prof. Mordasini, si è chiesto: “Qual è il principio che sta alla base di una Società di mutuo soccorso?”. Ha così scoperto che il principio della mutualità rispecchia il bisogno e l’esigenza che in tutti i tempi e in tutti i luoghi hanno spinto gli uomini economicamente più deboli a cercare una possibilità di miglioramento e di difesa nell’unione solidale.
E in questa prima definizione lo storico ha individuato due concetti chiave della mutualità: “unione dei deboli” e “solidarietà”.
Quasi la realizzazione della celebre espressione di Alexandre Dumas père nel famoso “I tre moschettieri”: “uno per tutti, tutti per uno”, come si legge proprio su una medaglia della Società di Mutuo Soccorso Pennavairese di Nasino in Provincia di Savona (v. foto sopra).
Procedendo passo dopo passo, lo stesso prof. Mordasini si è chiesto ancora: “In che modo possiamo creare questa unione e questa solidarietà?”.
E inoltre: “Entro quali schemi possiamo ritrovare questi due elementi?”. E’ così giunto alla definizione che le Società di Mutuo Soccorso sono un complesso di istituzioni a base associativa regolamentate dal principio dell’aiuto scambievole e delle prestazioni reciproche, per il quale ciò che oggi si dà all’Associazione o alla Società potrà domani essere restituito, senza che vi sia necessaria corrispondenza tra prestazioni date e prestazioni ricevute.
In questa definizione il prof. Mordasini ha trovato altri elementi che lo hanno aiutato a capire meglio il quadro all’interno del quale si incontrano i concetti di unione dei deboli e di solidarietà.
Il tutto fa parte di un quadro societario in cui i soci membri si aiutano vicendevolmente. Un altro quesito che il prof. Mordasini si è posto è: “Ma che cosa caratterizza questo soccorso reciproco fra i vari soci?”. E la risposta che si è data è che ciò che caratterizza il fenomeno della mutualità è la sua volontarietà e l’assenza del fine di lucro: nelle Associazioni o Società aventi scopo mutualistico nessuno degli associati si propone di conseguire un proprio arricchimento (di qualunque entità esso sia) a spese o a danno degli altri. Con quest’ultima definizione lo storico svizzero ha completato il contesto all’interno del quale si muove una Società di mutuo soccorso, che, nei suoi aspetti più generali, può essere così riassunto: unione dei deboli, solidarietà, un quadro societario in cui i soci membri si aiutano vicendevolmente, volontarietà, assenza di fine di lucro.
Tutti i concetti che il prof. Mordasini ha elaborato ben riassumono lo scopo filantropico delle istituzioni mutualistiche, che, quale segno distintivo, hanno scelto la stretta di mano fra due persone.
Molto spesso le due mani sono raffigurate una bianca (che possiamo interpretare come l’aiuto finanziario e morale) e l’altra nera (quella degli operai che lavorano duramente e che vengono a trovarsi in una situazione che impedisce loro di lavorare). 

Brevi cenni storici 

La cultura dell’aiuto reciproco risale a epoche molto remote.
Già nell’età biblica vi erano delle leggi le quali prevedevano che ogni sette anni i frutti della terra fossero lasciati ai bisognosi, alle vedove e agli orfani.
Nell’antica Roma vi erano le sodalitates e nel Medioevo le “Corporazioni delle arti e dei mestieri”, in cui, fra l’altro, si effettuava il reciproco soccorso.
Tuttavia il concetto mutualistico assunse la sua moderna fisionomia soltanto nei primi anni dell’Ottocento.
Ma qual è oggi il concetto di mutualità?
Il mutuus, la mutualità volontaria è un’operazione mediante la quale un gruppo di persone esposte agli stessi rischi si quota per un determinato contributo, allo scopo di costituire un fondo dal quale attingere a favore dei soci più deboli e più sfortunati.
Il fenomeno mutualistico nacque nel campo dell’insegnamento in Inghilterra nei primi anni dell’Ottocento; e, dopo aver influenzato la cultura tedesca e quella francese, nel 1848, per iniziativa di Giuseppe Mazzini, che nel suo esilio londinese aveva affinato il suo pensiero morale, politico e sociale, metteva timidamente le sue radici anche in Italia.
Il primo terreno fertile della mutualità italiana fu il Regno Sardo-Piemontese.
Fu proprio grazie allo Statuto concesso dal Re Carlo Alberto il 7 marzo 1848 ed alla libertà di associazione in esso sancìta dall’art. 32 che si svilupparono nel Regno le Società di Mutuo Soccorso. Questa fondamentale libertà fu quindi subito utilizzata per realizzare la “solidarietà” o meglio il “mutuo soccorso” tra  quelle categorie di mestieri sui quali incombevano frequenti rischi di malattia, di incidenti, di morte o di cattivi raccolti e conseguente rischio di povertà.
La prima Società di Mutuo Soccorso italiana è stata la Società Generale fra gli operai di Pinerolo, fondata nel 1848.
Con l’Unità e la conseguente estensione dello Statuto a tutta l’Italia queste forme associative si diffusero in tutto il Paese.
Ma sugli aspetti della storia delle S.M.S. dalla seconda metà dell'800 fino a, più o meno, oggi si avrà occasione di ritornare e di raccontare anche vicende di questa nostra Società di S. Giuliano che ci rendono veramente fieri di appartenere ad essa.
Si stima che attualmente le Società di Mutuo Soccorso operanti in Italia siano oltre 1.100. 

Il rinnovato ruolo della mutualità 

Le Società di Mutuo Soccorso, nate nella seconda metà dell’Ottocento, sono state una delle prime forme associative.
Erano organizzazioni volontarie i cui soci che si tassavano di una modesta quota mensile per costituire un fondo comune a cui attingere per l’erogazione di sussidi di varia natura riservati ai soci in particolari situazioni di bisogno. Si cercava così di ridurre gli effetti della disoccupazione, delle malattie, delle invalidità; a volte di allontanare lo spettro della fame e della miseria.
Un movimento di pensiero e politico che attraverso passi successivi ha favorito una sensibilizzazione generale sui temi legati alla protezione sociale, fino all’assunzione da parte dello Stato di meccanismi di tutela pubblica per garantire un livello minimo di soddisfazione dei bisogni legati alla sanità, alla previdenza, all’ istruzione: meccanismi tanto funzionali da divenire fattori sia di benessere e di uguaglianza sociale, che di sicurezza e di controllo.
Con la stabilizzazione di uno stato sociale le Società di Mutuo Soccorso hanno in gran parte perso quella funzione primaria ed esclusiva che le caratterizzava e hanno assunto con il tempo un ruolo di integratori sociali per alcuni servizi che lo Stato non era ancora in grado di offrire in maniera diffusa.
In questi anni stiamo assistendo a radicali cambiamenti economici e sociali che stanno riportando in primo piano il ruolo delle società no profit e in particolare delle Società di Mutuo Soccorso che, per loro tradizione, hanno sempre saputo coniugare i valori solidaristici a interventi concreti.
La globalizzazione dell’economia e i nuovi scenari stanno infatti disgregando la società e aumentando le sperequazioni. Oggi viviamo in una società sempre più divisa, non tanto da ipotetiche linee geografiche ma dalle differenze: pochi ricchi sempre più ricchi e tantissimi poveri, tanti vecchi aggrappati ad una pensione sempre meno sufficiente e tanti giovani senza un lavoro. Stiamo andando verso una nuova società senza equilibri e dove le forme di protezione sociale saranno sempre più ridotte.
Da qui l’attualità e il rinnovato ruolo sociale delle Società di Mutuo Soccorso, che sono in grado di offrire collaudati meccanismi di ricomposizione sociale e di concreta solidarietà.
Con oltre 150 anni di esperienza al servizio dei cittadini senza perseguire fini di lucro e con la costante ricerca di nuove formule di sussidi a tutela dei nuovi bisogni emergenti, la mutualità di queste Società, che ha solide radici su tutto il territorio nazionale, si ripropone pertanto come nuovo soggetto di "privato sociale", richiamando l’attenzione oltre che dei potenziali fruitori dei servizi erogati, anche di un pubblico attento ai nuovi fenomeni sociali che riescono a rendere ancora attuale il valore dei legami affettivi e morali che uniscono gli uomini tra di loro e li spingono all’aiuto reciproco.

venerdì 3 giugno 2011


IN COSTRUZIONE

giovedì 2 giugno 2011





Siamo "in costruzione" però oggi, giorno di avvìo di questa presenza rinnovata della Società di Mutuo Soccorso di San Giuliano Vecchio, è il 2 giugno: la Festa della Repubblica.
Per la Società è un dovere festeggiarla. Con convinzione.
La festeggiamo con una delle - secondo noi - più belle edizioni dell'inno nazionale: il Canto degli Italiani, quella delle Olimpiadi di Torino 2006.
E' cantato da una bambina: speranza, continuità e rinnovamento.
E' un augurio per tutti. A noi per primi.